Innocenti festicciole - Alessandria Trasgressiva

Innocenti festicciole - Alessandria Trasgressiva

Tutti a pensare che in Brianza non ci si diverta, che è tutto un lavoro e un susseguirsi d'impegni, senza spazio per un po' di svago: beh, io sono la prova che i cliché sono fatti per essere smentiti! Proprio così miei cari, a Ornella piace da matti divertirsi, e sebbene la sottoscritta abbia qualche primavera alle spalle la mia voglia di sperimentare cose nuove mica è diminuita, anzi, sono più curiosa che mai... I soldi nella mia vita non sono mai stati un problema, vengo da una famiglia ricca del nord Italia, inoltre con le mie forze e qualche intuizione geniale nel corso degli anni ho messo da parte una piccola fortuna, ma non avendo marito né famiglia da mantenere ho sempre deciso io come sperperarli e credetemi, cari miei, lo so fare alla grande, perché nei miei cinquant'anni di vita ho organizzato dei party a dir poco epici, ogni anno più spinti; l'ultimo, poi, devo proprio raccontarvelo...
Immaginate la scena: villetta d'epoca appena fuori città, grandi macchine scure che parcheggiano nel vialetto, qualche cameriere indaffarato qua e là, una band che suona buona musica in un angolo, cellulari e orologi lasciati in custodia al guardarobiere, e fiumi di alcol, non male, vero? Ah, ho dimenticato un piccolo particolare: tutti, ospiti e personale di servizio, me compresa, eravamo senza vestiti, i più temerari addirittura senza nemmeno l'intimo... Eh già, se durante il giorno le persone che frequento sono vecchi bacchettoni e noiosi omuncoli da ufficio, la sera la mia compagnia cambia e mi circondo di gente di livello, certo, ma particolarmente birichina e libertina, e in quest'ultima occasione ho radunato la crème de la crème della Brianza a luci rosse, che in un men che non si dica ha incendiato l'atmosfera. Ovunque posassi lo sguardo vedevo corpi che si strusciavano, persone avvinghiati le une alle altre, gente appartata dietro l'angolo, come altra intenta a scambiarsi effusioni al centro della stanza: che bel siparietto avevo creato!
La mia attenzione fu catturata in particolare da un simpatico quartetto, che scovai in una delle camere padronali della villa, la cui porta era rimasta aperta per invitare chiunque ad unirsi, cosa che feci senza esitare, accomodandomi su una poltrona ad assistere: c'erano un giovane uomo sui trent'anni , capelli neri e fisico asciutto, figlio di un industriale della zona, una donna un po' più matura, formosa, abbronzata e biondissima, in compagnia niente meno che di Veronica, la trans di Brescia più elegante e sofisticata che conosca, nonché mia cara amica sin dalle mie prime feste, dunque anche gran porcellina...
Assieme a loro, un misterioso uomo di colore, dall'aspetto distinto e dal fisico statuario, probabilmente l'accompagnatore di Veronica, che mi colpì subito per quello che aveva tra le gambe, un vero arnese di prim'ordine, che il ragazzo stava già utilizzando, a scapito della povera, si fa per dire, ragazza, alle prese sia con lui che con Veronica, utilizzando la sua bocca per soddisfare due verghe allo stesso tempo, mentre il giovane rampollo, tenendola per la testa, ne comandava i movimenti, regolando quindi anche il piacere dello stallone d'ebano, visibilmente in estasi, e della transex, la quale, con divertita nonchalance, sorseggiava nel frattempo un buon prosecco.
I gemiti goduti della sconosciuta, la cui bocca, a turno, era riempita da quei succosi bocconi, erano molto forti, si percepiva che si stava divertendo un mondo, per cui quando la trans si inginocchiò di fianco a lei, fu quasi dispiaciuta di avere una verga in meno da lavorare, e anche gelosa di quell'unica, enorme rimasta; per sua fortuna il giovanotto dietro loro mise a disposizione il suo attrezzo, così le due non dovettero litigare... Avrei voluto unirmi a quel quartetto, ma sapete com'è, una brava padrona di casa deve sempre dare la precedenza al divertimento dei suoi ospiti, e quegli invitati sembravano essere in perfetta alchimia fra loro.
Il più timido probabilmente era il giovane stallone dalla pelle scura, si vedeva che aveva bisogno di una guida esperta, per fortuna che Veronica, accortasi della situazione, decise di aiutarlo e lo stese dolcemente sulla dormeuse, per poi prendere per un polso la ragazza e posizionarla su di lui. Tenendo la giovane stretta per i fianchi, la trans guidava la cavalcata di lei, con il ragazzo che, ancora incredulo, passava le mani da una all'altra, il tutto mentre il rampollo di mia conoscenza, dietro Veronica, cominciò a reclamare la sua parte e, messa a novanta la mia amica, i cui seni erano ora offerti alla bocca dello straniero, cominciò a penetrarla di buona lena. Il groviglio di corpi che i quattro formavano era uno spettacolo per gli occhi, la mia dormeuse era ora teatro di un ingranaggio niente male, ingranaggio i cui giri andavano sempre più in alto, con la ragazza che cavalcava sempre più forte e il giovane benestante che, alle prese con Veronica, non voleva essere da meno e si impegnava ad infliggere alla transex colpi sempre più decisi, mentre lei si toccava frenetica il membro, duro come non mai.
Veronica è una tipa sempre in movimento, dinamica e piena di fantasia, quindi non passò molto tempo prima che la situazione cambiò, con la mia amica che, senza smettere di farsi deliziare dall'arnese del giovanotto, fece sdraiare la donna, per assaggiarla in mezzo alle gambe, proprio là dove il giovane di colore l'aveva lavorata per bene, mentre quest'ultimo, sempre su indicazione dell'indiavolata trans, si chinò sulla ragazza, offrendo alla sua bocca l'asta e le palle, da succhiare a volontà. Chissà se la sconosciuta si aspettava un trattamento del genere, quando venne invitata al mio party, quel che è sicuro è che non immaginava di certo che si sarebbe divertita così tanto, almeno a giudicare dagli schizzi copiosi e abbondanti che le fuoriuscivano dalla sua minuta fessura, tutto merito della lingua di Veronica, veloce ed efficace come mai ne ho viste, e sto parlando, miei cari, per esperienza personale...
Intanto, il ragazzo alle spalle della trans non smetteva di spingere, sembrava quasi una competizione tra lui e il giovane di colore su chi godesse di più, con quest'ultimo ancora alle prese con la bocca della sconosciuta, più vorace che mai; la poveretta sembrava quasi dispiaciuta quando Veronica decise ancora una volta che era il momento di cambiare: voleva farle provare esattamente quello che stava provando lei. Con ordini secchi e concitati, ordinò alla ragazza di mettersi a pecora, esattamente davanti a lei, in modo che i loro volti fossero a pochi centimetri, dopodiché comandò il giovanotto dalla pelle color cioccolato di farle la stessa cosa che il rampollo stava facendo a lei stessa, ovvero sfondarla proprio nell'uscita posteriore, compito tutt'altro che facile, data la dotazione dello stallone; niente che una rapida passata del membro tra le labbra della trans non potesse risolvere, con il bastone che venne bagnato per bene di saliva da Veronica, giusto prima di scivolare con facilità dentro all'altra partecipante al festino...
Le lingue delle due si avvinghiarono l'una all'altra, mentre i due ragazzi si davano da fare alle loro spalle, ma anche in quell'apoteosi di godimento le due non si dimenticavano di toccarsi a vicenda, fino a quando Veronica non venne, sporcandomi tutta la dormeuse, giusto qualche momento dopo che anche i due giovanotti raggiunsero l'apice, insozzando le schiene delle monelle. Lasciai tutti e quattro così, intenti a ricomporsi, sicura che quello fosse solo il primo round: ero accaldata come non mai, ma questa volta volevo passare all'azione, per cui andai alla ricerca di qualche nuovo quadretto al quale unirmi, la casa era grande, le stanze tante, inutile dire cari miei che nemmeno cinque minuti dopo mi ritrovai per le mani un paio di verghe enormi, tutte per me; questa, però, è un'altra storia, che vi racconterò in futuro, se ne avrò voglia...

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